GAL 4.0: un progetto pilota con le “Comunità dello Sviluppo”
Il giorno 19 maggio scorso si è tenuto l’evento di presentazione dei risultati conclusivi del progetto pilota “Comunità dello Sviluppo” avviato su iniziativa del GAL in collaborazione con l’Università di Padova ed ETIFOR.
Durante l’evento la Professoressa associata dell’Università di Padova Laura Secco, insieme con la Ricercatrice Angela Moriggi e il direttore del Gal Matteo Aguanno, ha presentato l’evoluzione del progetto, la metodologia utilizzata, i risultati ottenuti e le prospettive future alla luce della nuova programmazione Leader.
Il fine ultimo della ricerca è stato l’individuazione di un metodo efficace per rendere le politiche di sviluppo rurale e i Gal capaci di sostenere uno sviluppo locale di nuova generazione. L’innovazione risiede in un vero e proprio sforzo collettivo di ascolto del territorio e in particolare di quei soggetti (comunità dello sviluppo) che possano rendere le politiche di sviluppo rurale coerenti e rilevanti rispetto ai bisogni, alle capacità e alle risorse presenti nel territorio. Il progetto, inoltre, si propone di rigenerare e innovare l’identità stessa del Gal per essere pronto a rispondere alle sfide future.
Il progetto, avviato nel 2021, ha previsto un primo incontro conoscitivo dedicato alle potenziali comunità dello sviluppo locale (30 partecipanti), durante il quale sono stati individuati tre casi studio con i quali intraprendere dei percorsi di co-progettazione di tre incontri ciascuno. Le prime comunità dello sviluppo pilota selezionate sono state:
1) la comunità della Valle di Seren del Grappa;
2) l’iniziativa collettiva di Safe Walking, avviata a Borgo Valbelluna e ora estesa a varie altre zone;
3) l’iniziativa imprenditoriale del Parco Lotto di Trichiana.
Attraverso diverse tecniche partecipative e diversi laboratori di co-creazione ogni comunità ha potuto riflettere sul suo futuro e sul proprio ruolo nel territorio: come lavorare in rete, come realizzare le proprie idee, come rispondere alle nuove esigenze, come coinvolgere e rivitalizzare il proprio territorio.
Inoltre, dagli spunti emersi è stato possibile estrapolare alcuni ruoli-chiave che il Gal Prealpi e Dolomiti potrebbe svolgere, aumentando l’efficacia e l’utilità delle proprie azioni. Di seguito sono riportati alcuni degli spunti emersi, questi vedono nel Gal: un centro di management di comunità, un luogo di co-progettazione degli interventi, un attore di accompagnamento e assistenza tecnica, un catalizzatore di idee e iniziative, un punto di riferimento e di ascolto per il territorio. Inoltre, i soggetti coinvolti hanno sottolineato l’importanza di un rinnovamento anche della tipologia di target e di interventi finanziabili, supportando iniziative e progetti di rete.
Le indicazioni emerse sono state recepite dal Gal Prealpi e Dolomiti che si sta avviando alla nuova programmazione (2023-2027). Il progetto ha infatti segnato un primo momento di confronto diretto con il territorio di riferimento per comprendere le reali esigenze. Alla luce dei risultati emersi, infatti, il Gal Prealpi e Dolomiti intende dare valore al ruolo delle comunità presenti nel territorio, accompagnandole in un percorso di sviluppo e individuando, laddove possibile, interventi e opportunità specifici per tali reti.
Il progetto presentato quindi è un primo importante passo di tale percorso di innovazione e ha permesso di delineare un metodo replicabile con le altre comunità del territorio ma non solo. Anche altri Gal infatti potranno utilizzare la ricerca per avviare processi di co-creazione con le comunità. A breve sarà pubblicato il report conclusivo che tratta in modo approfondito del progetto, dei laboratori e dei risultati.