Vini De Martin: il sogno imbottigliato. E versato in un calice

Uva, mani e cuore. Non è necessario avere la qualifica di sommellier per capire l’impronta dei vini legati all’azienda agricola di Adriano De Martin.

A Gron di Sospirolo, il sogno di un contadino ha preso la forma delle bottiglie. Ma non conta l’involucro. Conta quel che c’è dentro: ovvero “Silenzio” (nato da uva Pavana annerita al sole), “Natìo” (bianco frizzante tenuto a riposare almeno un anno, in cantina, prima di essere versato), “Sospiro” (realizzato quasi per scherzo, con uvetta bianca gentile) e “Vivo” (regala in bocca una sensazione di pulizia, leggerezza e note minerali). Insomma, vini. I Vini De Martin: «Eravamo appena partiti con la campagna di marketing e le vendite – racconta Adriano – quando è scoppiata la pandemia. Ma non abbiamo perso la nostra tranquillità. Anzi, ci siamo subito rimboccati le maniche: durante le settimane di chiusura totale, ne abbiamo approfittato per rifare il sito internet e curare le nostre pagine nei social network». E questo, alla lunga, ha dato risultati importanti. Anche grazie all’inconfondibile tocco di Giulia: «Ora riusciamo ad arrivare a un’ampia platea di pubblico e, soprattutto, raggiungiamo il cliente con più velocità ed efficacia. Ne è derivato un incremento dell’attività».

Per fotografare l’essenza del vino targato De Martin bastano poche parole: «Il nostro è un prodotto genuino, sano, al riparo da veleni. Ne produciamo poco, visto che possiamo fare affidamento su un vigneto di 1 ettaro. Ma quel poco è qualitativo. Forse alcune persone più anziane, abituate ad altri gusti, potrebbero non capire questo tipo di vino, ma in generale i riscontri sono positivi. E ci spingono a guardare avanti con fiducia». Magari allargando pure gli orizzonti: «Stiamo pensando all’ipotesi di ampliare l’attività, ma non adesso. Anche perché tutto il lavoro è fatto a mano». E con il cuore.