Videolezioni, chat di gruppo e karaoke: neanche il Covid spegne la musica
Chi fermerà la musica? Nessuno, nemmeno il Coronavirus. Anche in pieno lockdown, le note hanno continuato a vibrare nell’aria. E gli spartiti, a essere studiati. Come accaduto nella scuola secondaria di Limana, dove le lezioni di musica non sono andate in soffitta. Anzi, hanno assunto la forma di video basati sugli aspetti ritmici, chat di gruppo e karaoke. Perché divertendosi si impara in maniera più efficace, coinvolgente. E veloce. Ne è sicura la professoressa Candida Capraro, insegnante di flauto traverso: «Abbiamo messo in campo alcune attività diverse dal solito. Un esempio? Dopo aver analizzato un determinato brano, chiedo ai ragazzi di modificarlo un po’, in modo da stimolare la loro fantasia. Magari attraverso l’improvvisazione di qualche breve sequenza». La creatività è una delle chiavi per inoltrarsi nell’orizzonte degli spartiti: «Per i pezzi con il pianoforte, fornisco agli studenti la base su cui loro devono suonare la parte di flauto, in una sorta di karaoke che permetta loro di consolidare il ritmo e imparare anche la parte di accompagnamento».
Nessun dubbio, la musica consente di entrare in contatto con un ampio numero di persone. E, di conseguenza, poco si sposa con il distanziamento sociale: «Ma, a dispetto di questa fase storica, cerco di vedere gli aspetti positivi – prosegue la docente -; la didattica a distanza mi ha permesso di implementare le mie competenze digitali in poco tempo». A tale proposito, calza a pennello il paragone con una lingua straniera: «Se si va in un Paese in cui la parlano, impari tutto più rapidamente. Perché sei costretto a utilizzarla: in caso contrario, non sarebbe possibile relazionarsi con gli altri. E, per l’utilizzo dei supporti informatici, vale lo stesso». No, il sapere non si ferma. E tantomeno la musica.