Valcarne, il presente è già futuro: «Sempre più giovani lavorano con noi»
Tre negozi e venti dipendenti con un’età media inferiore ai trent’anni. Se c’è una realtà ben radicata nel presente e fortemente proiettata al futuro, questa è senza dubbio la Valcarne: «Sono sempre di più i giovani che si avvicinano a noi – afferma il vice presidente della cooperativa, Diego Donazzolo – e tutto ciò fa ben sperare in vista del domani».
Nessuno, però, ha intenzione di cullarsi sugli allori: «Abbiamo impostato un percorso di formazione all’interno della nostra struttura e stiamo sviluppando una nuova tipologia di prodotti della carne: ora sul mercato proponiamo i cotti, così come la linea fredda per quei turisti desiderosi di gustare qualcosa di tipico, senza perdere troppo tempo». La Valcarne è a prova di contagio: «Siamo sempre riusciti a lavorare. Al di là del negozio di Busche, che è in una posizione di passaggio e ha subìto un leggero calo, la pandemia non ha lasciato strascichi. E il fatto che i consumi fossero circoscritti nei territori, paradossalmente ha agevolato. Senza considerare che, grazie alle consegne a domicilio, siamo riusciti a raggiungere parecchi clienti».
Ora nuove sfide attendono la cooperativa: «Vogliamo rinnovare il negozio di Santa Giustina e migliorare la struttura di Feltre. Perché il mercato di oggi richiede standard qualitativi elevati, sotto ogni punto di vista. La speranza, poi, è che si rimetta in moto pure il turismo: da questo settore dipendono i consumi dei nostri prodotti». Nel frattempo, gli allevatori locali sono pronti a recitare la loro parte, facendo leva sulla qualità della carne, ma anche sull’amore per i pascoli, le montagne, l’ambiente. E gli animali: «Il futuro non ci spaventa – conclude Donazzolo -. Anche perché non siamo mai stati abituati a ricevere regali, ma solo ad abbassare la testa e a lavorare».