Tra maiali, orticole e vitigni: Poggio Pagnan incanta anche all’estero

Niente più turisti stranieri, dopo la pandemia? Non proprio. Almeno, non nel caso dell’azienda agricola Poggio Pagnan: composta da vigneto, fabbricato per la lavorazione delle carni e agriturismo con camere, la realtà di Mel ha già ricevuto alcune richieste di prenotazione. Perfino dall’estero: «In particolare da Belgio, Olanda e Germania – racconta Alex Limana, titolare dell’azienda agricola insieme a Giampaolo Ciet -. Questo dà molto fiducia, perché il lockdown ha inciso in maniera negativa sull’attività. Le camere, rimaste chiuse a lungo, rappresentavano infatti uno dei nostri introiti maggiori».

In ogni caso, neppure il virus potrà spezzare un sogno diventato realtà: «Prima ero un cioccolatiere – racconta il giovane Alex – ma ho sempre desiderato mettere in piedi un progetto come quello di Poggio Pagnan. Siamo partiti dalla semplice lavorazione della terra, per poi allargare gli orizzonti e inglobare l’allevamento di animali, la viticoltura e la ricettività turistica».

I dettami del biologico vengono seguiti con coerenza e puntualità, per prodotti a chilometro e a chimica “zero”: «Nei nostri terreni, coltiviamo frutta e verdura stagionale, utilizzando esclusivamente sementi e piantine certificate». Non mancano poi gli animali: «Oltre a galline e anatre, abbiamo diversi maiali. Vivono allo stato semi-brado, in ampi spazi recintati, e si cibano solo di quanto offre madre natura. La loro carne viene poi trasformata nel nostro laboratorio, certificato per la produzione di insaccati: dai salami alle pancette».

Lo stabile rurale ottocentesco, ora ristrutturato, spicca elegante in cima al Col Pagnan: «Siamo in continua evoluzione – conclude Limana -. Basti pensare che, dove un tempo c’erano le vecchie stalle, sorgerà a breve una cantina, dove potremo lavorare in casa il nostro vino. Siamo orgogliosissimi perché il “Poggio Pagnan Lab” sarà la prima cantina vitivinicola della Valbelluna». E allora, in alto i calici.