Sette regole, una Comunanza: unite per il bene del territorio
C’è un campionato da vincere: è quello legato alla tutela del territorio. E allora è inutile, a tratti controproducente, che ogni squadra continui a giocare la propria partita. Meglio unire le forze, intrecciare menti e sensibilità diverse. E coniugare in maniera efficace il verbo “collaborare”.
Per questo, sette antiche Regole hanno scelto di stringere un’alleanza e di dare vita alla Comunanza delle Regole dell’Alpago. Ne fanno parte la Regola del Monte Salatis, di Cruden e Federola, di Funes-Pedol e Famiglie Munaro di Molini, di Irrighe, di Montanes, di Plois-Curago e di Chies.
Molteplici gli obiettivi: a cominciare dalla progettazione e realizzazione di interventi mirati, attraverso un’economia di scala che organizzi al meglio il lavoro. E grazie all’appoggio di personale tecnico, amministrativo e di sorveglianza, fondamentale nel far fronte alle emergenze. Fari puntati anche sulle iniziative per mantenere le antiche consuetudini, il folclore e le tradizioni locali, seguendo la strada della formazione, dello studio, dell’approfondimento.
Senza considerare le attività di sviluppo ambientale, turistico, culturale, la tutela dei prodotti tipici, oltre alla promozione del benessere della collettività alpagota. Un benessere che passa da una gestione sostenibile e condivisa dei territori.
Perché, rispetto alle epoche precedenti, in cui ogni singola Regola viveva del lavoro svolto dai suoi componenti, oggi le realtà più piccole sono a rischio estinzione. E devono re-inventarsi. Proprio come hanno fatto in Alpago, dove il passato profuma di futuro.