La pizza feltrina di Nicola De Paoli: sostenibilità, genuinità. Ed etica

La vera pizza è solo quella napoletana? E chi l’ha detto? Se per “vera” si intende sposare i concetti di qualità e autenticità, allora anche quella feltrina è da annoverare tra i prodotti al top del made in Italy. Come la pizza di Nicola De Paoli: «Per me il cibo è benessere e salute – spiega il titolare della Art&Pizza di via Fusinato, a Feltre -. Ecco perché ho scelto di realizzare un prodotto super genuino, con le nostre migliori farine biologiche, lievito madre e sale marino integrale. In altri termini, qualità superiore e sostenibilità. La mia è una scelta etica».

E non facile da portare avanti. Specialmente in piena pandemia: «Le settimane di lockdown sono state un disastro. Poi, in maniera progressiva, abbiamo cambiato metodo di lavoro: ho sistemato una postazione in cui facevo le pizze, le infornavo e sfornavo. E prendevo gli ordini al telefono. Mi ha dato una mano mia madre: due mesi stressanti, ma quel che si è seminato ora lo stiamo raccogliendo. Siamo ripartiti alla grande».

La sfida di De Paoli ha uno stampo culturale: «Per le pizze utilizzo ingredienti a chilometro zero. E, in questo senso, collaboro con tanti, piccoli produttori locali. Un esempio? I formaggi li acquisto direttamente in malga, le verdure le raccolgo dal campo. Noi montanari siamo un po’ chiusi, è vero. Ma, quando facciamo squadra, possiamo ottenere grandi cose».

L’avventura è partita tre anni fa: «Siamo in quattro – prosegue De Paoli -. Io e tre dipendenti. È un’attività che mi dà soddisfazione, anche perché so che seguendo questa linea contribuisco a far crescere l’economia locale». Molto curata è pure la sfera dei social network: «Instagram e Facebook mi hanno permesso di raddoppiare il fatturato».

In definitiva, Nicola non sforna solo margherite e capricciose. Sforna ottimismo: «Sono convinto che questa pandemia abbia aperto gli occhi a diverse persone. E abbia riportato vita nei piccoli centri, oltre al desiderio di mettersi in gioco».