La Giasena e il paradiso della frutta: «Il segreto è diversificare»
Pesche e albicocche, ciliegie e susine, prugne e mele, mirtilli e lamponi, ribes e fragole: alle pendici del Nevegal c’è un paradiso. Sì, il paradiso della frutta fresca E, in particolare, nel paesino di Vich, dove una semplice passione ha preso la forma e la concretezza di un’azienda agricola: La Giasena. Nata nel 2000, grazie all’intuizione e alla professionalità di Rino Bernard, l’attività si espande. Così come la clientela, incantata da sapori unici e inconfondibili. Anche in virtù del laboratorio di trasformazione, dal quale nascono le composte e i succhi: «Fin dall’inizio è sempre stato un crescendo in termini di richieste, oltre che di coltivazione – spiega il titolare -. Siamo partiti con i frutti di bosco, ma abbiamo capito presto l’importanza di diversificare i prodotti e, di conseguenza, l’offerta. Anche per ridurre il margine di rischio». A questo proposito, Bernard cita un esempio attualissimo: «Dopo la grandine e la pioggia battente del mese di giugno, le ciliegie sono tutte ammaccate. Ebbene, se avessi concentrato la produzione solo su questo frutto, ora potrei chiudere l’attività. Non lavorerei più».
Insomma, più che il Covid, sono gli eventi atmosferici ad aver creato i maggiori grattacapi: «Lo scoppio della pandemia non ha cambiato pressoché nulla a livello commerciale. L’unica differenza è che, all’interno del nostro punto vendita, può entrare una persona per volta. Ma non è un problema. Il problema, semmai, riguarda le due camere dell’agriturismo, collegate all’azienda: non ci sono ancora prenotazioni». Ma alla Giasena l’ottimismo è di casa: «Siamo molto fiduciosi. L’alimentare è un settore che ha sempre retto alle difficoltà. E sarà così anche stavolta».