La Fattoria del Piave apre al futuro: «Il virus ha fatto riscoprire il bello che ci circonda»

C’era una volta una fattoria: immersa nel verde, ricca di animali e gestita con amore da una famiglia solare. È vero, potrebbe essere l’incipit di una bella favola. E invece è una storia che affonda le sue radici nella realtà: la storia della Fattoria del Piave.

Rivamaor, alle porte di Belluno, è il regno di galline, oche e pappagalli, anatre e tacchini, cavalli e vacche scozzesi, asini e pecore nane, maiali e capre: d’Angora e tibetane. Ma ci sono pure lama e alpaca. Insomma, una piccola e variegata arca di Noè, incastonata in un angolo paradisiaco di oltre tre ettari, fra recinti, pascoli e voliere. Chi custodisce questa meraviglia? Un maniscalco, una (ex) modella e due bambine dal sorriso contagioso: ovvero, Damiano Prizzon, Elisa Da Canal e le loro figlie.

«Dopo il Coronavirus – racconta Elisa – nella collettività è aumentata la voglia di immergersi nella natura, ma anche di prendersi cura di un animale. Per esempio, di una gallina». Ora la pandemia è un capitolo chiuso: «Ma è come se ci avesse aperto gli occhi sul bello che ci circonda. Paradossalmente, il Covid ha permesso alle persone di riscoprire il piacere di stare fuori, all’aria aperta, in ambienti ampi e a contatto con la natura». Nel frattempo, il futuro bussa alle porte della fattoria: «Stiamo provando a organizzare i Centri estivi. Non è facile, però le tante richieste che abbiamo ricevuto ci inducono almeno a provarci. Ora vorremmo ampliare ulteriormente l’attività e far crescere ancor di più il nostro progetto. Sì, siamo fiduciosi: chi ha animali deve sempre essere positivo. Anche perché la gente ci aiuta, ci incoraggia, apprezza il lavoro che portiamo avanti. Ne siamo felici e continueremo a mettercela tutta». No, non è una favola. Ma il lieto fine sembra già scritto.