Idee, progetti e un piano di sviluppo: il futuro è adesso per Belluno Alpina

Il Covid-19 non frena lo sviluppo del territorio. Al massimo lo rallenta. Soprattutto se il territorio preso in esame è un contenitore di straordinarie opportunità in chiave turistica. Come il comprensorio Ronce-Nevegal-Valmorel. E, in questo senso, l’associazione Belluno Alpina sta già pianificando il domani: «Il periodo di crisi – argomenta il presidente Gimmy Dal Farra – non deve farci dimenticare che ci sarà un “dopo”. Ed è necessario farsi trovare preparati». 

Le idee non mancano. Ma non sono fini a se stesse: hanno già preso la forma di progetti. Dal lago artificiale in Nevegal, passando per due strade: quella tra Nevegal e Ronce, e quella silvo-pastorale che arriva fino a Valmorel, utile pure per la rimozione degli schianti di Vaia. In questo modo, si prenderebbero i classici due piccioni con una fava: perché togliere gli alberi caduti a terra significa spegnere sul nascere il “bostrico”, parassita che flagella i boschi, mentre il sentiero potrebbe diventare un tracciato per mountain bike: «E, magari, anche per il transito di un trenino turistico», aggiunge Dal Farra. 

Senza dimenticare il tavolo anti-spopolamento: «Chiediamo azioni concrete a tutti gli enti per sviluppare la crescita del territorio e rafforzare la prospettiva di posti di lavoro, oltre che di coesione sociale. In un momento storico così importante e al termine di una stagione invernale negativa, gli annunci di chiusure delle attività si moltiplicano. Per questo servono idee e investimenti. Non c’è altro tempo da perdere».