“I Boschi del Castagno”, dove tutto è sostenibile. Anche l’ospitalità
Parola d’ordine? Ospitalità. Un concetto che i gestori del piccolo agriturismo “I Boschi del Castagno” declinano a 360 gradi. Perché non basta essere ospitali con i clienti: bisogna esserlo anche, e soprattutto, con l’ambiente che ti avvolge. E con la natura che, in queste zone, è stata particolarmente generosa: tra faggi, boschi di nocciolo e castagni secolari, la struttura, dotata di alcune camere deliziose, sorge a un chilometro dalla frazione di Valmorel, in territorio limanese.
Per questo, ogni scelta dei titolari Eugenio Frigerio e Isabella Rinaldi è orientata alla sostenibilità. Non a caso, gli ambienti sono stati ristrutturati con materiali naturali, le lampadine sono a basso consumo, il riscaldamento avviene attraverso i pannelli solari o la legna da ardere, i detersivi e i saponi vengono prodotti in casa. E la connessione Internet, soprattutto al calare del buio, lascia spazio alle riviste cartacee focalizzate su temi ambientali. Banditi, inoltre, i trattamenti antiparassitari e anticrittogamici. E, in generale, i prodotti chimici. Anche il processo di fertilizzazione segue un percorso “green”.
Pace e tranquillità regnano sovrane, ai “Boschi del Castagno”. Nonostante la pandemia abbia cambiato gli orizzonti: «In questo momento siamo chiusi – commenta Isabella Rinaldi – e, in generale, abbiamo lavorato solo due mesi dopo lo scoppio dei contagi. Peraltro solo con le camere, rinunciando alla ristorazione. E alla grande mole di richieste in termini di prenotazioni. Ma è un momento un po’ particolare ed è meglio essere cauti».
I due titolari sono ormai bellunesi d’adozione: «Fra le Dolomiti ci troviamo a meraviglia. La scelta di avviare una simile attività? La rifaremmo a occhi chiusi». A dispetto degli inevitabili problemi causati dall’emergenza sanitaria: «Prevedo grossi cambiamenti – conclude Isabella -. Ci sarà un “prima” e un “dopo” il Coronavirus». Già, ma a volte cambiamento fa rima con miglioramento.