Dalla terra a Whatsapp: ortaggi freschi a portata di click

Luca Burigo è un giovane intraprendente e preparato. Ha 24 anni e coltiva due ettari di terra, a Polpet di Ponte nelle Alpi. La sua giornata inizia alle 5. E finisce? Finisce quando capita. Perché il lavoro dell’agricoltore è così: non prevede orari. Solo che, nel caso di Luca, non prevede neppure una vetrina in cui esporre i frutti dei campi. E allora, quella vetrina, se l’è creata da solo. Attraverso Whatsapp, dove è nato un gruppo di oltre un centinaio di persone. Tutte ammaliate dai prodotti biologici e naturali che Burigo condivide in chat, tra immagini e brevi note: «Sì, per promuovere i miei ortaggi utilizzo solo lo smartphone – racconta il titolare dell’azienda agricola “Aiva”, nata tre anni fa -. Se è sufficiente? Altroché. Anzi, ho fin troppo lavoro: garantire la verdura a tutti coloro che me la chiedono è davvero complicato». 

In questo senso, lo scoppio della pandemia ha addirittura incrementato gli ordini: «Sembrerà paradossale, ma è così. Sempre più persone si rivolgono a me. Forse perché sono maggiormente a casa e hanno più tempo per cucinare. Al di là dei numeri, è bello vedere la soddisfazione dipinta negli occhi della gente: dare agli altri dei prodotti sani e buoni, mi fa stare bene». 

Il 90 per cento della produzione è orientata agli ortaggi: «I più gettonati? Dipende dal periodo: in questo momento vanno per la maggiore i pomodori e i cetrioli». Ma il futuro porta con sé delle novità: «Ho preso dei nuovi terreni, dove farò nascere un frutteto. Ora come ora garantisco gocce d’oro e poco altro. E, di conseguenza, vorrei ampliare questa offerta. A breve avrò pure una serra più grande e un piccolo punto di vendita». 

Anche se la vetrina più efficace e immediata rimane Whatsapp: pochi click e l’attività si impenna. Come l’orgoglio di un ragazzo puro e genuino: in linea con i suoi prodotti.