Coltiviamo il cambiamento: opportunità per i piccoli imprenditori agricoli non professionali e per la diversificazione in campo agricolo

Le aree montane, come quella del territorio del GAL Prealpi e Dolomiti, hanno da sempre trovato nella pratica agricola il fulcro delle loro comunità, rappresentando un elemento essenziale per l’occupazione e la preservazione delle tradizioni e delle specificità locali. Purtroppo, negli ultimi decenni, queste zone hanno subito un costante declino dell’occupazione agricola, con gravi ripercussioni sociali e ambientali. Il fenomeno dello svuotamento delle campagne, specialmente tra i giovani, ha portato a un aumento dell’età media degli agricoltori e a una diminuzione significativa delle nuove generazioni coinvolte nell’attività agricola. Questo cambiamento demografico ha generato sfide come la mancanza di successione nelle aziende agricole di famiglia, il deterioramento delle infrastrutture locali e la diminuzione dell’interesse per la preservazione delle tradizioni culturali legate all’agricoltura. Inoltre, l’abbandono delle campagne ha comportato un impatto ambientale rilevante, con la perdita di pratiche agricole sostenibili che contribuivano alla conservazione del paesaggio e alla gestione del territorio.

In questo contesto, gli imprenditori agricoli non professionali (ovvero coloro che non svolgono l’attività agricola come attività prevalente) emergono come figure chiave nel preservare e valorizzare le aree montane venete. La fuga dei giovani dall’agricoltura può essere parzialmente essere contrastata da un nuovo modello di agricoltura: le aziende agricole “part time”. Queste sono gestite da imprenditori agricoli non professionali che, pur svolgendo altre attività per sostentarsi, dedicano parte del loro tempo all’agricoltura. Questo modello si rivela cruciale sotto diversi aspetti economici, sociali, territoriali ed ambientali.

Queste aziende agricole “part time” contribuiscono all’economia locale, generando reddito aggiuntivo e sostenendo attività connesse all’agricoltura. Coinvolgendo famiglie e comunità locali, promuovono apprendimento e coesione sociale, contribuendo al mantenimento delle infrastrutture rurali e all’uso sostenibile delle risorse del territorio. Inoltre, queste aziende possono gestire in modo sostenibile l’ambiente, preservando il paesaggio e prevenendo alcune problematiche ambientali (rischio di incendi, rischi idrogeologici,)

Parallelamente, la diversificazione delle attività agricole e degli imprenditori agricoli professionali emerge come un’opportunità chiave per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e per incrementarne il reddito complessivo. Le aziende agricole moderne svolgono un ruolo multifunzionale, contribuendo alla gestione sostenibile delle risorse e alla vitalità economica e sociale delle aree rurali. La diversificazione aziendale, attraverso agriturismi, attività educative, trasformazione dei prodotti e altro ancora, offre nuove fonti di reddito e occupazione e riesce a connettere in modo efficace le comunità con la propria attività di impresa.

Nel territorio del GAL Prealpi e Dolomiti:

La superficie agricola coltivata nella provincia di Belluno costituisce circa il 10% dell’intera estensione territoriale (c.a 35.201 ha), con prati permanenti, pascoli e mais come colture predominanti (prati permanenti – 37%; i pascoli – 51,6%; ed il mais – 5,8%). A livello regionale, questo è anche il settore che raccoglie una quota importante di occupati tra i 18 e 34 anni definiti “vulnerabili” (ovvero dipendenti a termine o collaboratori a tempo pieno o in part-time volontario etc.), che in regione nel settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca arrivano a toccare quota 42,9%. Secondo un rapporto della Camera di Commercio Treviso-Belluno settore agricolo bellunese è passato da 74 milioni di valore generato nel 2019, a 88 milioni nel 2021.

All’interno del territorio del GAL, secondo rilevazioni della Camera di Commercio Treviso-Belluno (per gli anni 2022-2023), il numero di imprese attive nel settore dell’agricoltura, è rimasto stabile con una percentuale di imprese giovanili in questo settore pari al 9,1% sul totale delle imprese presenti.

Oltre a ciò, ritornando nel contesto della provincia di Belluno, sempre basandosi sui dati rilevati dalla Camera di Commercio Treviso-Belluno, emerge una situazione in cui a maggio 2023 si è verificato un declino delle sedi aziendali nell’ambito agricolo (-32) rispetto al dato di giugno 2019. Questo andamento è affiancato da un ulteriore elemento di rilievo a livello provinciale: nonostante rappresenti il 13% delle localizzazioni attive totali nel territorio della provincia, il settore agricolo contribuisce solo al 3,4% dell’occupazione complessiva della forza lavoro.

Per quanto riguarda il fenomeno della diversificazione, nel territorio del GAL Prealpi sono state individuate 21 fattorie didattiche, 2 fattorie sociali e 95 agriturismi, i quali rappresentano complessivamente il 7,4% del totale delle aziende agricole presenti. Queste realtà si caratterizzano per l’integrazione delle loro attività di coltivazione con iniziative educative, sociali e ospitalità. Tuttavia, il dato rivela anche il rovescio della medaglia, ossia una limitata diversificazione delle attività nel settore agricolo. Ciò si riflette nel fatto che il restante 92% delle aziende agricole rimane ancorato ad un modello sostanzialmente tradizionale.

Le opportunità offerte dal GAL Prealpi e Dolomiti nella prossima programmazione 23-27

Nel corso del prossimo Programma di Sviluppo Locale 2023-2027, il Gal Prealpi e Dolomiti avrà la possibilità di sostenere il comparto agricolo secondo due tipologie di intervento:

  • Sostegno agli investimenti produttivi necessari allo sviluppo di attività imprenditoriali agricole nel territorio del GAL, condotte da imprenditori agricoli non professionali. Gli investimenti potranno riguardare: miglioramento fondiario, costruzione/acquisizione/ristrutturazione di fabbricati, acquisto di macchinari e attrezzature, acquisizione di hardware e software, rimozione/smaltimento/sostituzione di amianto. Il GAL potrà sostenere fino al 50% dell’investimento richiesto e ammissibile.
  • Sostegno agli investimenti volti alla diversificazione delle attività aziendali: investimenti delle aziende agricole in attività extra-agricole. Le attività agricole connesse considerate idonee comprendono agriturismo, agricoltura sociale, attività educative/didattiche, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e attività turistico-ricreative legate alle tradizioni rurali. Le spese ammissibili per gli investimenti includono la ristrutturazione di beni immobili, l’acquisto di macchinari, lo sviluppo di programmi informatici, nonché spese generali connesse all’investimento. Il sostegno può raggiungere il 50 % per quanto riguarda gli investimenti strutturali e il 45% per gli investimenti dotazionali.

Potrebbe interessarti anche: