Azienda agricola Bortoluzzi: i profumi della montagna nei formaggi alpagoti
Daniela è della Valsesia, in Piemonte. Davide dell’Alpago. Lontani geograficamente. Non nella condivisione di innumerevoli valori. E di altrettante passioni: per la natura, l’ambiente, gli animali.
Nasce da questo intreccio, nel 2008, un gioiellino del territorio alpagoto, in località Nusieda: l’Azienda agricola Bortoluzzi. Con un allevamento ovicaprino di 400 capi, curati amorevolmente e portati al pascolo per catturare i profumi e i sapori naturali delle erbe di montagna. Quegli stessi sapori che i consumatori ritrovano poi in prodotti caseari dal gusto inconfondibile.
Dall’alpeggio alla fienagione, fino alla mungitura. E poi via, verso il caseificio aziendale, dove il latte appena munto si trasforma in formaggi e ricotte, yogurt e mozzarelle, da rivendere allo spaccio. E al mercato: «La passione è enorme – riprende il titolare – ma l’attività si spalma su innumerevoli aspetti. Ed è difficile seguire tutto. Senza considerare che i prezzi delle materie prime sono andati alle stelle, le spese, i controlli e le analisi non mancano mai, mentre le settimane di lockdown hanno frenato le vendite».
Inutile girarci troppo attorno, non è una vita facile: non ci sono orari, turni, giorni festivi, periodi di vacanza o di relax. E Davide, soprattutto in questo periodo, si sta facendo in quattro: «Per colpa del virus, siamo sprovvisti di collaboratori. Lavoriamo in particolare con personale dall’estero, ma adesso è complicato e ci dobbiamo arrangiare. Gli italiani? Anziché svolgere certe mansioni, preferiscono rimanere a casa: questa è la verità». I clienti, però, rispondono presente: «La gente è più interessata e attenta ai consumi. Essendo rimasta a lungo fra le mura domestiche forse ha avuto più tempo per informarsi». E ha capito che Davide e Daniela non vendono solo prodotti caseari, ma competenza, professionalità. E passione.