Raccontare il territorio attraverso un docufilm: il Liceo Dal Piaz sforna cineasti

Uno sguardo reale sul territorio bellunese: lo si può lanciare attraverso una fotografia, un’opera artistica, un componimento scritto. Oppure un film. O meglio, un docufilm. Come quello realizzato dai ragazzi del Liceo Dal Piaz di Feltre, coinvolti nel “Laboratorio cinema” all’interno del Piano nazionale per la Scuola Miur/Mibac. 

Si intitola “Movida” ed è un progetto che, in qualche modo, ha anticipato i tempi. Il motivo? Lo svela la docente Anna Rosa Cavallari: «L’intero percorso è legato a un’idea di scuola-laboratorio. Quella stessa idea che, nell’era post-Covid, dovrà essere praticata maggiormente. Perché lo impongono le nuove direttive, ma anche perché possiamo sfruttare la pandemia a nostro vantaggio, promuovendo pratiche innovative e ben strutturate».  

Una quindicina gli studenti coinvolti dal laboratorio: sotto la guida di una troupe di professionisti e grazie alla regia di Alessandro Padovani, ognuno di loro ha cercato di osservare il territorio con l’occhio cinematografico: «Dal punto di vista didattico – prosegue la professoressa Cavallari – un’esperienza di questo tipo lascia tracce profonde. Perché allena a costruire attività originali, evitando l’ordinario». “Movida” suggerisce riflessioni, offre spunti. E stimola l’analisi: «Le domande sono più importanti delle risposte. Tanto che il docufilm pone un problema, non dà soluzioni definitive. La montagna stile cartolina è effettivamente quella che vogliamo? E se si fosse già trasformata in una periferia, identica ad altre periferie italiane? Da qui abbiamo iniziato a ragionare». Entusiasti i giovani: «Non era facile tenerli agganciati un anno intero a un progetto. Ma hanno dimostrato passione, oltre a una grande capacità di osservazione». Ora non resta che presentare il docufilm. E portarlo all’attenzione del pubblico: «Speriamo di riuscirci in settembre».