Simo, il contadino social: «Tra galline, api e ortaggi, ho trovato me stesso»
Professione contadino: «È un mestiere sacro. Chi fa questo lavoro è un custode della vita, perché regala la possibilità agli altri di mangiare prodotti sani. E di trascorrere momenti felici, a contatto con la natura». Parole e musica di Simone Bazzali, universalmente conosciuto come il Contadino Simo. Il suo regno? Torbe di Sospirolo, dove scorrazzano galline, si allevano api e crescono alberi da frutto.
A poco più di vent’anni, ha lasciato un posto comodo e sicuro nel campo dell’occhialeria, per dedicarsi alla natura, agli animali. E a far sbocciare la sua azienda agricola: «Sono partito da zero. Con un diploma di perito chimico, ho intrapreso il percorso universitario. Ma ho capito che non era la mia strada. Quando ho scelto di fare il contadino è stato come rinascere. Anche perché prima non davo alcuna importante al modo in cui mi guadagnavo da vivere. Ora sì. Magari non mi arricchirò dal lato economico, ma di sicuro da quello umano». Simo è in buona compagnia: «Oltre a produrre legumi, patate, mais da farina e ortaggi misti, allevo galline ovaiole. Ne ho un centinaio e le seguo tutto l’anno, dall’alba al tramonto. Da poco, inoltre, ho iniziato a piantumare alberi da frutto: sono circa ottanta piante».
Nulla viene lasciato al caso, neppure la comunicazione: «Cerco di sfruttare l’efficacia dei social network. In rete sono piuttosto attivo: mi piace il web, se utilizzato nel modo giusto. In questo senso, ritengo di svolgere un ruolo che è anche educativo: tengo molto a raccontare la mia passione e la mia quotidianità. In più, cerco di trasmettere determinati valori e aspetti della vita contadina. Senza considerare che i social network si inseriscono al meglio in termini di vendita dei prodotti». A Torbe di Sospirolo l’eco del virus è rimasto sullo sfondo: «Anzi, ha portato i clienti a riflettere. E a dimostrare un maggior interesse per noi contadini».