Società Nuova: la quarantena diventa una miniera di scoperte
La quarantena? Un’occasione per fare nuove scoperte. Sì, perché a volte è sufficiente guardare la realtà da un’altra prospettiva, e con uno sguardo diverso, per tornare a sorridere. E allora dovremmo seguire l’esempio delle persone con disabilità che arricchiscono la Cooperativa Società Nuova.
I Centri diurni di Agordo e Belluno hanno riaperto i battenti solo da pochi giorni, dopo che il virus ha stravolto la quotidianità dei ragazzi e del personale. Ma le settimane trascorse a casa non vanno catalogate sotto il capitolo “tempo perso”. Al contrario: il capitolo è quello delle conquiste. A coloro che di solito frequentano il Centro, l’educatrice Anna ha chiesto di raccontare qualcosa di significativo, nei mesi di isolamento. Ne è uscito un corollario maestoso: c’è chi ha capito di essere un valido meccanico. E ha aiutato il papà ad aggiustare l’ape. Mani sporche di olio, tuta blu da lavoro e il mezzo ribaltato alle spalle: il ritratto più autentico della felicità. Poi c’è chi si è dato da fare con le manutenzioni casalinghe e la sistemazione del giardino, ma anche chi ha trascorso la quarantena guardando i documentari in televisione e sognando di raggiungere qualche meta esotica, mentre qualcun altro ha apprezzato il silenzio e lo ha disegnato con i colori dell’arcobaleno. E un altro ancora si è riscoperto un cuoco eccezionale: la sua specialità? Le meringhe.
Nel frattempo, i Centri diurni sono di nuovo attivi: «Eravamo pronti a partire già a fine aprile quando ci siamo attrezzati con un capannone esterno, riorganizzando gli spazi per lavorare in sicurezza – argomenta spiega il presidente della Cooperativa, Federico Bristot -. Finalmente possiamo dare alle famiglie quel supporto indispensabile che, per forza di cose, è mancato in questi mesi». Insomma, barra dritta e sguardo al futuro. A caccia di scoperte.