Latteria di Valmorel: oltre la guerra e la pandemia, 80 anni di gusto, tradizione e sapere

È il 1939: l’anno in cui Mussolini si allea con Hitler, muore Papa Pio XI, compare per la prima volta il personaggio di Batman, viene inventata la bomboletta spray, nascono Giovanni Falcone e Giorgio Gaber. E, nella frazione di Valmorel, sorge una latteria: o meglio, un pezzo di storia della provincia di Belluno.

Perché la latteria ha superato la guerra, attraversato le generazioni, retto ai cambiamenti. Ed è andata oltre pure al Coronavirus: da più di ottant’anni prosegue la sua attività di raccolta e trasformazione del latte, da cui prendono forma una serie di prodotti caseari di altissima qualità e dal gusto inconfondibile, delicato e saporito, a seconda della stagionatura.

Il valore storico e il caratteristico sapore del burro e dei formaggi sono apprezzati e riconosciuti in ogni angolo del territorio. E in particolare della Valbelluna, dove si sviluppa un’importante manifestazione ed escursione enogastronomica, ideata nel 2005: la Magnalonga di Valmorel-Limana, capace di attirare ogni anno circa un migliaio di persone di ogni età, interessate a conoscere questa rarità di montagna.

La latteria è una piccola e preziosa nicchia di saperi, tradizioni. E lavorazioni: come quella a “latte crudo”, che i maestri casari tramandano dalla notte dei tempi alle nuove generazioni. In più, l’edificio offre un’immagine rinnovata, grazie alla sistemazione delle murature esterne e dei marciapiedi di collegamento, a cui si è aggiunta una serie di interventi in grado di migliorare la funzionalità e il fascino della struttura. Che resiste a tutto: al tempo, alla guerra, alla pandemia. E da quasi un secolo delizia i bellunesi.