Fantasia e ottimismo: il Cantiere della Provvidenza si rimette in moto

Fare impresa e innovare, facendo leva sulla sostenibilità. E l’inclusione. Utopia? No, realtà: una realtà rispecchiata dal Cantiere della Provvidenza. La cooperativa, nata nel 2013 per dare valore alla persona e alla sfera sociale, ha ripreso quota dopo il lockdown. E ricalibrato un’attività che si ramifica in varie direzioni.

A cominciare dall’enogastronomia. E dal Cantiere del gusto, in via Vittorio a Belluno: «Come tutti gli esercenti – afferma il coordinatore Angelo Paganin – il locale ha tenuto chiuso per alcune settimane ed è poi ripartito con le consegne a domicilio. Ora, con il responsabile Francesco Sansone, il servizio è stato riorganizzato, sulla scia delle linee guide orientate a garantire la sicurezza. Gli spazi sono quindi ridotti, con 14 posti disponibili, mentre due tavolini vengono fissati all’aperto». Ha riaperto i battenti pure il Cartiere, il laboratorio artigianale creativo da cui escono degli splendidi prodotti realizzati a mano, con carta riciclata: «È seguito da Chiara Villabruna e vi lavorano altri tre dipendenti. Ora siamo impegnati a favorire l’accesso al laboratorio anche alle persone con disabilità». E poi c’è la parte verde. O meglio, il Cantiere Verde: «Tra cura dell’orto e manutenzione, non si è mai fermato, neppure nella fase di chiusura totale. E tra poco l’attenzione sarà rivolta all’allevamento dei bachi da seta».

Angelo Paganin e il Cantiere guardano oltre il Covid: «Servono fantasia, creatività e ottimismo. La pandemia ha messo in crisi il mondo economico tradizionale, è evidente. Ma, allo stesso tempo, il virus può aprire un periodo di riflessione che ci porti a comprendere quanto sia importante valorizzare il nostro territorio e tutelare l’ambiente. Attraverso nuovi modelli di organizzazione del lavoro, potrebbero nascere delle opportunità di rilievo».