Una città di cartone e di fantasia: alla scuola “Cairoli” la didattica non va in quarantena

La città è deserta? E allora realizziamone una noi: di cartone. E a distanza.
Sì, perché in un momento storico in cui ogni istituto è stato svuotato dal Coronavirus, è necessario ingegnarsi. E far viaggiare la fantasia dei bambini, pur rimanendo all’interno delle mura domestiche.

Detto, fatto: alla scuola dell’infanzia “Cairoli” di Belluno, la creatività non va in quarantena. Anzi: «Nel momento in cui abbiamo capito quanto potesse durare questa emergenza – spiega l’insegnante Nadia Sala – io e le colleghe ci siamo attivate per tendere un filo rosso e non disperdere il legame emotivo con i nostri bambini. A scuola, prima dell’interruzione, stavamo imparando a costruire delle casette per allestire il plastico di una città, su un ambiente popolato da piccoli robot; dovevamo documentare il percorso e presentarlo alla “Giornata delle istituzioni”. Non c’è stato il tempo. Ma, nelle attività a distanza, abbiamo iniziato proprio da lì».

Le proposte didattiche vengono caricate in uno spazio web, a cui le mamme e i papà possono accedere liberamente: «Inseriamo pure i materiali che le famiglie poi ci restituiscono e che cerchiamo di imbastire in modo significativo, allegro e accattivante. Mai come adesso è importante valorizzare la circolarità dell’agire educativo: insegnanti-genitori-bambini».
A conferma che neppure una pandemia potrà mai spezzare quel filo rosso di emotività.