Il fine ultimo del progetto, avviato nel 2021, è stata l’individuazione di un metodo efficace per rendere le politiche di sviluppo rurale e i GAL capaci di sostenere uno sviluppo locale di nuova generazione. L’innovazione risiede in un vero e proprio sforzo collettivo di ascolto del territorio e in particolare di quei soggetti (comunità dello sviluppo) che possano rendere le politiche di sviluppo rurale coerenti e rilevanti rispetto ai bisogni, alle capacità e alle risorse presenti nel territorio. Il progetto, inoltre, si propone di rigenerare e innovare l’identità stessa del GAL per essere pronto a rispondere alle sfide future.
Attraverso diverse tecniche partecipative e diversi laboratori di co-creazione ogni comunità ha potuto riflettere sul suo futuro e sul proprio ruolo nel territorio: come lavorare in rete, come realizzare le proprie idee, come rispondere alle nuove esigenze, come coinvolgere e rivitalizzare il proprio territorio.
Inoltre, dagli spunti emersi è stato possibile estrapolare alcuni ruoli-chiave che il GAL Prealpi e Dolomiti potrebbe svolgere, aumentando l’efficacia e l’utilità delle proprie azioni. Di seguito sono riportati alcuni degli spunti emersi, questi vedono nel GAL: un centro di management di comunità, un luogo di co-progettazione degli interventi, un attore di accompagnamento e assistenza tecnica, un catalizzatore di idee e iniziative, un punto di riferimento e di ascolto per il territorio. Inoltre, i soggetti coinvolti hanno sottolineato l’importanza di un rinnovamento anche della tipologia di target e di interventi finanziabili, supportando iniziative e progetti di rete.
Le indicazioni emerse sono state recepite dal GAL Prealpi e Dolomiti che si sta avviando alla nuova programmazione (2023-2027). Il progetto ha infatti segnato un primo momento di confronto diretto con il territorio di riferimento per comprendere le reali esigenze. Alla luce dei risultati emersi, infatti, il GAL intende dare valore al ruolo delle comunità presenti nel territorio, accompagnandole in un percorso di sviluppo e individuando, laddove possibile, interventi e opportunità specifici per tali reti.
Il progetto presentato quindi è un primo importante passo di tale percorso di innovazione e ha permesso di delineare un metodo replicabile con le altre comunità del territorio ma non solo. Anche altri GAL infatti potranno utilizzare la ricerca per avviare processi di co-creazione con le comunità.
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