La relazione sullo stato del decennio digitale 2025, redatta ogni anno dalla Commissione europea, fornisce una panoramica generale della trasformazione digitale dell’UE, valutando annualmente i progressi rispetto agli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale 2030. Rileva avanzamenti, lacune e propone raccomandazioni concrete e attuabili per gli Stati membri, valutando anche i progressi compiuti riguardo ai progetti multinazionali e l’applicazione della dichiarazione europea sui diritti e principi digitali.
Nel 2025 la relazione evidenzia fattori e sfide chiave come il paradigma geopolitico, l’espansione dell’IA generativa, e il rischio posto da dipendenze strategiche in settori critici come semiconduttori, cloud, dati e cibersicurezza. Si sottolinea l’importanza di coinvolgere cittadini e società in un contesto ibrido e complesso.
Dalla relazione è emerso che sono stati compiuti progressi in settori quali la digitalizzazione dei servizi pubblici, la copertura di base del 5G e l’installazione di nodi periferici per un trattamento dei dati più rapido ed efficiente, ma permangono lacune critiche.
Gli Stati membri hanno compiuto sforzi per dare seguito alle raccomandazioni dello scorso anno, delineando nelle rispettive tabelle di marcia un totale di 1 910 misure per un valore di 288,6 miliardi di EUR (1,14 % del PIL dell’UE).
Nonostante ciò persistono delle criticità, le principali sono:
- Connettività insufficiente: reti fibra ottica e 5G stand-alone sono ancora in ritardo, sebbene ci siano stati miglioramenti; cavi sottomarini e sistemi satellitari vulnerabili.
- Lenta adozione dell’IA, cloud e big data da parte delle aziende e degli enti pubblici; forte dipendenza da fornitori esterni, per i servizi di IA e cloud, nonché per la produzione di semiconduttori e componenti dell’infrastruttura quantistica.
- Competenze digitali deboli: solo il 55,6% degli europei ha competenze digitali di base; forte carenza di specialisti TIC con competenze avanzate. Ciò ostacola i progressi in settori chiave, come la cibersicurezza e l’IA.
- Digitalizzazione dei servizi pubblici: progressi costanti, ma infrastrutture ancora troppo legate a fornitori extra-UE.
- Futuro digitale europeo sempre più dipendente da una produzione stabile di energia: la crescente domanda energetica, anche legata all’incremento dell’uso dell’IA, supera l’offerta di energia pulita e la capacità di rete in tutta l’UE. Ciò minaccia l’espansione digitale e ritarda la capacità dell’UE di sfruttare appieno l’IA e di innovazione per la competitività economica.
- Ritardi nel progresso delle tecnologie a duplice uso: scarsa collaborazione tra settore civile e difesa rallenta l’innovazione delle tecnologie a duplice uso come: IA, calcolo quantistico e semiconduttori.
- Sfide sociali urgenti legate alla digitalizzazione dell’UE: crescono disuguaglianze, vulnerabilità dei minori, problemi di salute mentale. L’88% degli europei teme fake news e il 90% considera una priorità la protezione online dei minori. Tali rischi, amplificati dall’IA e dalle piattaforme online, minacciano di compromettere l’integrità democratica europea e nuocciono alla fiducia dei cittadini.
La relazione avverte che il 2025 è un anno cruciale per rafforzare la trasformazione digitale. Raggiungere i traguardi può generare benefici economici fino all’1,8% del PIL, tutelare la sovranità europea e proteggere i cittadini mettendoli nelle condizioni di trarre pieno vantaggio dagli sviluppi tecnologici.
Le azioni raccomandate includono:
- Più investimenti pubblici e privati e accesso al capitale di rischio per le imprese europee per rafforzare l’innovazione ed espandere le tecnologie strategiche. In particolare vanno fatti investimenti nei settori critici, quali: connettività avanzata, semiconduttori, cloud e dati sicuri, IA, quantistica, cibersicurezza e competenze digitali.
- Riforme strutturali per rafforzare il mercato unico e garantire sovranità tecnologica e sicurezza, tramite leggi e strategie specifiche (reti digitali, cloud, IA, quantistica).
- Semplificazione amministrativa per le imprese, anticipando iniziative Omnibus come i portafogli delle imprese dell’UE per ridurre le complessità e favorire l’innovazione.
Fonte: Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Per maggiori informazioni: 2025 State of the Digital Decade package | Shaping Europe’s digital future